Internazionali 2025 : Berrettini fatica, ma la spunta contro Fearnley

(Foto Adelchi Fioriti)

Esordio positivo per Matteo berrettini che soffre, ma alla fine riesce a superare l’inglese Jacob Fearnley 6-4 7-6, lo score per il romano che al turno successivo avrà il vincente del match che oppone Casper Ruud a Alexander Bublik.

Una partita difficile dove Matteo ha saputo giocare meglio nei momenti importanti. Un primo set frammentato. Pochi scambi, quasi tutti i punti risolti con il servizio o il dritto. Berrettini è il primo a concedere una palla break che annulla vincendo un durissimo scambio da fondo. Fearnley cerca di martellare il romano sul rovescio, che non è molto rapido negli spostamenti laterali. Matteo affonda il dritto quando può, ma il britannico complice anche la terra lenta (Musetti dixit) del Centrale riesce a difendersi e far giocare un colpo in più a Matteo. Sul quattro pari money time come dicono gli anglosassoni.  Matteo centra due risposte perfette ed arrivano due palle break. Se ne va la prima per merito dell’inglese. Scambio di finezze sulla seconda, Matteo mette in rete una facile volée. Parità. Fearnley soffre la pressione del momento : doppio fallo. Palla break numero tre. Matteo si difende con il rovescio, dritto fuori del British 5-4, Matteo può servire per il set. Tifo da stadio per il romano. Si scambia e Matteo fa il primo 15. Finezza di Fearnley che recupera la palla corta dell’azzurro 15 pari. Prima vincente a 216 km/h. Seconda in kick, che l’inglese non controlla. Due set-point. Prima vincente e 6-4 Berrettini in 46 minuti.

Nella seconda frazione Matteo cala fisicamente. Fearnley tiene l’iniziativa e mette sotto pressione il romano. L’inglese sul 2-1 mette a segno il break su un brutto errore sottorete di Berrettini. Fearnley va avanti 5-2, ma al momento di servire per il set Berrettini reagisce. Annulla due set-point, uno con una stop volley da urlo, tiene lo scambio e toglie il servizio all’inglese 3-5 e partita che gira dalla parte dell’azzurro.

Il sole di mezzogiorno asciuga la terra del Centrale che diventa via via più veloce. Si avanti con i servizi fino al tie-break. Fearnley crolla aiutato, The Hammer è tornato. In fiducia Matteo sale in cattedra con dritto e servizio. Sei punti a zero e terzo turno per Berrettini che chiude con una prima a 222 Km/h.

Un Berrettini buono se si considera che erano 4 anni che non giocava a Roma, e come detto in conferenza è ancora preoccupato per l’infortunio di Madrid. Prima sempre sopra i 200 km/h e seconda in kick (172 km/h la media) forse più efficace. Niente da dire sul dritto, mentre il rovescio in back spesso passava talmente vicino al nastro che tutto lo stadio tratteneva il fiato. Niente di speciale, ma i punti importanti giocati alla perfezione. Nel primo set non si deconcentra per un errore banale sulla seconda palla break, ma reagisce come si deve al punto successivo e togliendo così il servizio all’inglese.  Fearnley, 53 del mondo da junior vanta vittorie su Alcaraz e Sinner ed è stato Sparring partner di Federer a Wimbledon. Volato negli Stati Uniti alla Texas Christian University vede la sua carriera bloccata da due sei infortuni alle costole ed alla cuffia dei rotatori. Non è un giocatore da terra, ma oggi ha giocato un tennis aggressivo, andando specialmente nel secondo set a cercare il punto. Purtroppo è mancato nei momenti topici del match. L’esperienza di Matteo quando il punto contava ha fatto la differenza. Berrettini deve trovare un po’ più di velocità nello spostamento laterale ed essere più aggressivo in risposta. Oggi una buona partita, ma contro Ruud o Bublik servirà molto di più.

 

 

 

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