(Foto P.Boren)
Parigi – Nel tramonto tiepido di Parigi, Jannik Sinner spegne l’ultima fiammella della generazione di mezzo francese, battendo Richard Gasquet con un netto 6-3 6-0 6-4 sullo Chatrier e staccando il pass per il terzo turno del Roland Garros. Una vittoria pulita, a tratti chirurgica, che certifica come l’altoatesino abbia ritrovato fluidità e fiducia nel suo tennis dopo lo stop per infortunio. Ora ad attenderlo c’è il ceco Jiří Lehečka, un test più probante, ma alla portata.
Gasquet ha messo in campo tutto ciò che gli è rimasto: mano, visione, sensibilità. Ma contro un Sinner così in controllo, quel che resta del repertorio dell’ex enfant prodige francese non basta. Jannik si è imposto in 2 ore e 15 minuti senza mai perdere il servizio, dominando negli scambi da fondo e facendo la differenza nei momenti chiave. La sua prestazione è sembrata per lunghi tratti una lezione di modernità contro il tennis d’altri tempi.
Un Gasquet commovente, ma il presente è Sinner
Richard Gasquet ci ha provato con la sua arma più celebre: quel rovescio a una mano elegante e scolpito, che ancora oggi riesce a far mormorare gli spalti. Il pubblico parigino, partecipe e affettuoso, lo ha sostenuto come si fa con i campioni che stanno per lasciare la scena. E lui, seppur lontano dai picchi atletici degli anni d’oro, ha onorato l’incontro con dignità, qualità, e qualche sprazzo di genio.
Ma ogni volta che il francese provava ad alzare il livello, Jannik rispondeva da numero due del mondo. Concentrato, silenzioso, quasi glaciale nel suo approccio, ha alzato l’intensità negli scambi prolungati e dominato con la sua diagonale di rovescio. E quando serviva, ha spinto sull’acceleratore con un diritto potente e profondo, spesso imprendibile per il francese.
La cronaca del match
Il primo set è filato via veloce. Sinner ha brekkato nel quinto game, sfruttando un errore gratuito del francese su una seconda profonda. Da lì ha amministrato con sicurezza, servendo bene e sbagliando pochissimo (solo 4 gratuiti in tutto il set). Gasquet si è aggrappato alla sua esperienza e ha provato ad accorciare gli scambi, ma ogni iniziativa veniva respinta con ordine dal nativo di San Candido, che ha chiuso 6-4 in 37 minuti.
Nel secondo parziale, Sinner ha preso subito il largo. Un break in apertura gli ha consentito di mettere in discesa il set, poi un secondo strappo sul 4-2 ha spento ogni velleità di Gasquet. Jannik ha giocato da dominatore: percentuali altissime con la prima (oltre il 75%), zero palle break concesse, e un controllo totale del ritmo. Il 6-2 finale ha dato la misura della distanza attuale tra i due.
Il terzo set è stato il più equilibrato. Gasquet ha provato a scuotersi con qualche variazione in più, utilizzando smorzate e discese a rete, ma Sinner ha continuato a comandare con il rovescio incrociato e a colpire profondo. Il break decisivo è arrivato sul 4 pari: uno scambio martellante, chiuso con un vincente di diritto. Un game dopo, Jannik ha chiuso i conti al primo match point con un servizio vincente al centro.
Le parole di Jannik
“Giocare contro Richard qui è speciale. Ha avuto una carriera incredibile e vederlo ancora competere con questa passione è un onore,” ha dichiarato Sinner a fine match. “Io sto cercando di ritrovare il mio miglior livello. Ogni partita qui mi aiuta a crescere. Il problema all’anca? Sto bene, lavoro ogni giorno per sentirmi al 100%. Ma il torneo è lungo e devo pensare un turno alla volta.”
Ora Lehečka
Sarà dunque Jiří Lehečka il prossimo ostacolo per Sinner. Il ceco, numero 31 del seeding e giocatore potente e aggressivo, è reduce da due vittorie solide e vanta precedenti combattuti con l’azzurro. Sarà un test più intenso sul piano fisico, ma anche un’occasione per Sinner di testare ulteriormente la tenuta della sua anca e, soprattutto, la sua condizione contro un avversario in ascesa.
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