Challenger Trofeo FAIP-Perrel : Primi applausi per Leonardo Borrelli

(Foto Antonio Milesi)

Nonostante la sconfitta contro l’esperto Illya Marchenko,

il bergamasco Leonardo Borrelli (classe 2005) ha giocato alla pari contro un ex top-50, nonché finalista di questo torneo. “Questa partita mi ha fatto capire che ce la posso fare”. Lunedì sera c’è Goffin-Vincent Ruggeri.

Marne è una frazione di Filago, piccolo comune a una quindicina di chilometri da Bergamo. Da oggi, gli appassionati la assoceranno a un ragazzo che promette di affiancare Samuel Vincent Ruggeri come miglior giocatore del territorio. Il tabellone elettronico dell’Italcementi ha certificato il 6-2 7-6 per Illya Marchenko, ex top-50 ATP e finalista del Trofeo FAIP-Perrel (73.000€, Ecoplast), ma Leonardo Borrelli si è preso tantissimi applausi. Oltre ad avere diciotto anni più di lui, Marchenko è uno degli avversari più insidiosi da affrontare a questi livelli, eppure il diciottenne del Tennis Club Città dei Mille gli è stato attaccato per tutto il secondo set, prendendo spesso l’iniziativa e costringendolo agli straordinari. Per nulla abituato a sostenere questi ritmi, ha ceduto a zero il tie-break. Ma le sensazioni restano ottime: “Per me è stata una partita bellissima – dice Borrelli, classificato 2.3 in Italia e ancora senza classifica ATP – ho imparato molto, anche di me stesso. Oggi ho capito che posso farcela: devo crederci di più e portare negli allenamenti quotidiani le sensazioni provate oggi”. Chiusa un paio di mesi fa la carriera junior (“Conclusa bene: ho fatto una finale e una semifinale”) adesso sta dando continuità all’attività professionistica. Un giocatore come Marchenko era il termometro ideale per capire come giocano i big.

SOGNO PROFESSIONISMO

Sul punto, Borrelli non ha dubbi: “Mi ha impressionato il fatto che sbagli così poco. Anche quando spingeva non regalava mai il punto, ero io a doverlo conquistare”. Borrelli è un prodotto della BAT Tennis Academy, la struttura guidata da Fabrizio Albani e Marcello Bassanelli. Con il primo si allena ormai da diversi anni, dopo aver lasciato la struttura di Osio Sopra, laddove si era formato con Elio Zambelli dopo aver iniziato a Brembate. “Ci siamo allenati per qualche anno a Zingonia, poi ci siamo uniti a Bassanelli e adesso facciamo base al TC Mille” dice Borrelli, che frequenta l’ultimo anno del Liceo di Scienze Applicate. Il desiderio di diventare un professionista è confermato dalle sue scelte: dopo quattro anni presso il Liceo Leonardo da Vinci, adesso prenderà il diploma da privatista presso l’Istituto Socrate. “Non ho sogni precisi per la mia carriera: il mio obiettivo è diventare un professionista e poter vivere grazie al tennis” dice con decisione un ragazzo che è cresciuto osservando questo torneo. D’altra parte aveva un anno quando si è giocata la prima edizione. “Ho anche fatto il raccattapalle per due o tre edizioni – racconta – tra i giocatori visti da vicino ricordo in particolare Andrea Arnaboldi, lo vedevo allenarsi a Zingonia con Albani e desideravo, un giorno, di poter giocare questo torneo”. Per adesso il sogno si è avverato a metà, con due presenze nelle qualificazioni, ma avrà tutto il tempo per affacciarsi anche nel tabellone principale. D’altra parte, rispetto all’anno scorso ha fatto passi da gigante.

QUALIFICAZIONI: ZERO SU CINQUE

Il primo turno delle qualificazioni non ha dato particolari soddisfazioni ai colori azzurri. Oltre a Borrelli, le altre tre wild card hanno perso in due set. I bergamaschi Balestrieri e Fumagalli hanno ceduto rispettivamente al macedone Ivanovski e al francese Martineau, mentre Federico Arnaboldi (cugino di Andrea, semifinalista nel 2014) aveva trovato un avversario decisamente ostico come Mikhail Kukushkin. Il kazako è tornato a Bergamo a tredici anni dall’ultima presenza e si è imposto 6-3 6-2. Tra gli altri match, da segnalare il successo di Pierre-Hugues Herbert. Il vincitore del 2016 ha superato l’indiano Sasikumar (peraltro dopo aver annullato un setpoint nel primo set) e adesso trova l’estone Mark Lajal, uno dei giocatori più attesi del tabellone preliminare. KO anche l’unico azzurro che era entrato di diritto: opposto a Ugo Blanchet (n.1 del draw), Andrea Picchione ha effettuato un’orgogliosa resistenza nel primo set ma poi si è disunito (7-5 6-0 lo score). La pattuglia degli italiani nel tabellone principale, dunque, si fermerà a dieci elementi.

DERBY A METÀ PER SAMUEL VINCENT RUGGERI

Oltre a definire gli ultimi sei posti per il tabellone principale (in realtà sette, perché nel pomeriggio di domenica è arrivato il forfait di Dennis Novak, vittima di un attacco febbrile: al suo posto ci sarà un lucky loser), lunedì scatterà il tabellone principale. Tre incontri, tre italiani in gara. Il clou arriverà non prima delle 20, quando il bergamasco Samuel Vincent Ruggeri giocherà il match più importante della sua giovane carriera. L’avversario sarà David Goffin. Il 33enne belga non ha bisogno di presentazioni, ma l’esito potrebbe essere meno scontato di quanto suggeriscono i numeri. Goffin è sceso al n.111 ATP e la scorsa settimana ha perso un brutto match a Brest contro il britannico Arthur Fery, in cui ha sciupato moltissime occasioni, denotando uno scarso momento di fiducia. Da parte sua, Ruggeri si presenta a Bergamo con il suo best ranking (n.363) e avrà il sostegno del pubblico, che sin dalla prima edizione sogna di poter avere un bergamasco competitivo nel torneo di casa. Per Ruggeri, sarà un derby a metà: per quanto sia nato ad Albino, sua madre è belga proprio come Goffin. Prima di lui scenderà in campo Federico Gaio, reduce dalla semifinale a Ortisei, opposto all’olandese Gijs Brouwer (membro del team di Coppa Davis che tra qualche settimana sfiderà l’Italia), mentre alle 16 ci sarà Matteo Gigante, chiamato a ritrovare il livello di inizio anno, un po’ perduto negli ultimi mesi. Il romano avrà un compito difficile contro Alex Molcan, quarta forza del tabellone.

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