US OPEN : Berrettini agli ottavi, grande prova contro Ruud, fuori Caruso

T.Tricarico per www.supertennis.tv

(Foto USTA e P.Boren)

3° Turno

(6) Matteo Berrettini (ITA) b. (3) Casper Ruud (NOR) 64 64 62

(10) Andrey Rublev (RUS) b. Salvatore Caruso (ITA) 60 64 60

Si mette in modalità “I love NY” Matteo Berrettini. E per il secondo anno di fila centra gli ottavi agli Us Open 2020 (53.400.000 di montepremi), secondo Slam di una stagione stravolta dalla pandemia, in corso sui campi in cemento di Flushing Meadows, a New York. Esce di scena, invece, Salvatore Caruso, eliminato dal russo Andrey Rublev, prossimo avversario – lunedì – del 24enne romano nel replay degli ottavi del 2019.

Pur commettendo qualche errore di troppo proprio con il diritto, Berrettini, n.8 del ranking mondiale e sesta testa di serie, ha sconfitto al terzo turno per 64 64 62, in poco più di due ore di partita, il norvegese Casper Ruud, n.37 del ranking e 30esima testa di serie, qualificandosi per il secondo anno di fila agli ottavi dello Slam a stelle e strisce (terza volta complessiva in un Major con Wimbledon 2019).

Il 21enne di Oslo – che alla terza partecipazione al Major statunitense ha vinto i suoi primi due match: all’esordio aveva recuperato due set di svantaggio all’americano McDonald e poi ha superato il finlandese Ruusuvuori (ritiratosi a metà del terzo set sotto di due) – si era aggiudicato l’unico precedente, disputato lo scorso anno al secondo turno del Roland Garros.

Giusto per mettere le cose in chiaro Berrettini prende subito le misure con la risposta e strappa il servizio al norvegese “figlio d’arte” già nel terzo gioco, salendo poi 3-1.

Casper rema praticamente abbracciato ai teloni di fondocampo ed è già bravo nel quinto game ad evitare il doppio break. Ma fa ancora meglio in quello successivo: si procurara una chance per il contro-break ma Matteo la annulla e sale 4-2.

Grazie alle solite, ottime percentuali al servizio, nonostante qualche errore di troppo, Berrettini incamera il primo set (6-4).

Seconda frazione ancora più equilibrata con Ruud che concede poco nei turni di servizio e Berrettini che sbaglia qualcosa di troppo con il suo colpo migliore, il diritto.

Nel nono gioco, però, il norvegese offre una palla-break che l’azzurro non si lascia sfuggire. E poco dopo chiude 6-4 anche il secondo set.

Matteo salva due palle-break di fila nel secondo gioco del terzo parziale: Ruud si innervosisce e dimostra un po’ troppa fretta che nella sua situazione di punteggio non aiuta.

Poi il diritto inizia finalmente a funzionare ed il romano toglie la battuta al suo avversario per due volte di fila salendo 5-1.

Nel settimo gioco il 21enne di Oslo annulla con orgoglio quattro match-point (anche con un po’ di aiuto da parte dell’azzurro) ma in quello successivo Matteo non si distrae. E la rivincita è servita.

Grandi come sempre i numeri di Matteo al servizio: 13 ace contro 4 doppi falli, 61% di prime in campo con l’85% dei punti conquistati.

A referto anche 40 vincenti (12 quelli di Ruud) a fronte di 40 Gratuiti (29 quelli del norvegese), indicativi di chi sia stato a fare la partita.

“Oggi ha funzionato tutto molto bene, soprattutto il servizio. Lui è un avversario molto pericoloso. Sono stato molto concentrato nei momenti importanti, come per esempio sulle palle-break. A Parigi non fu così ma comunque credo che io e lui ci incontreremo tante volte ancora. Rublev? Lo affrontato diverse volte, compreso l’anno scorso qui. Ad ogni modo sono soddisfatto di come sto giocando”, ha commentato il 24enne romano alla terza presenza nel tabellone principale degli Us Open dove dodici mesi fa ha raggiunto una splendida semifinale, fermato solo da Nadal, poi vincitore del titolo.

Lunedì negli ottavi Berrettini – che qui ha vinto sempre in tre set, contro Soeda, Humbert e Ruud – ritroverà appunto Rublev, nella rivincita del match dello scorso anno a New York, proprio al quarto turno. Contro il russo, che battendo Caruso ha impedito il derby tricolore, Matteo è avanti 3-1 nel bilancio dei precedenti.

Difficilmente giocherà ancora sul Court 17 dove arrivavano chiarissime le urla di incitamento di Giovanni Bartocci, il ristoratore romano di New York diventato famoso lo scorso anno, grande e colorito tifoso dei tennisti azzurri.

Terzo turno fatale, infatti, per Salvatore Caruso, per la seconda volta in carriera così avanti in un Major. Il 27enne palermitano è stato battuto 60 64 6°, in un’ora e 23 minuti di partita, dal russo Andrey Rublev, n.14 ATP e decimo favorito del seeding, che alla sua quinta presenza a New York (dove vanta i quarti nel 2017) raggiunge per la terza volta gli ottavi.

Nei primi due incontri il 22enne moscovita ha sempre vinto in tre set. Tra i due non ci sono precedenti. E la partenza di Andrey è da paura: sette giochi di fila che garantiscono a Rublev un “bagel” nel primo parziale. Del resto la velocità di palla del russo non è facile da addomesticare per il 27enne palermitano al quale non è capitato finora troppo spesso di affrontare avversari con questa potenza di fuoco (alla fine saranno 17 ace contro 3 Doppi falli) e questa velocità di braccio con entrambi i fondamentali.

Nel secondo gioco della seconda frazione Caruso riesce a tenere per la prima volta la battuta, ma nel quarto subisce di nuovo il break (4-1). L’azzurro prova comunque a restare attaccato a Rublev nel punteggio. E nel settimo game si procura le prime due palle-break del match con il russo che accusa un piccolo calo di concentrazione: “Salvo” ne approfitta e, dopo aver a sua volta recuperato da 15-40 riapre il set (4-4). Il russo però si riprende immediatamente e fa suo anche il secondo set (6-4).

Il siciliano comunque non molla e in avvio di terzo parziale si procura una palla-break ma il russo si salva. Rublev sembra indiavolato, non molla una palla, strappa ancora la battuta a Caruso che accusa un po’ anche dal punto di vista psicologico. Ed il russo archivia la pratica con un altro 6-0.

Comunque più che positivo il torneo di “Salvo” che giocava per la prima volta nel main draw di New York (negli ultimi tre anni aveva preso parte alle qualificazioni senza però riuscire a superarle): ha sconfitto in quattro set – sempre perdendo il primo – sia l’australiano Duckworth che lo statunitense Escobedo, raggiungendo per la seconda volta in carriera il terzo turno in uno Slam (dopo il Roland Garros 2019) e cedendo solo ad un Rublev in grande spolvero. Per lui best ranking in arrivo.

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