CINCINNATI : Djokovic supera Raonic in rimonta, 80° titolo in carriera

A.Mastroluca per www.supertennis.tv
(Foto P.Boren)

Il serbo trionfa a New York. Raggiunge il record di 35 titoli nei Masters 1000 di Rafa Nadal e diventa il quinto tennista nell’era Open con almeno 80 trofei vinti in carriera.

Novak Djokovic raggiunge il record di Rafa Nadal. Il serbo batte Milos Raonic 16 63 64, trionfa a New York e diventa l’unico tennista ad aver conquistato tutti i Masters 1000 almeno due volte. E’ il primo numero 1 del mondo nell’albo d’oro del Western & Southern Open, torneo spostato da Cincinnati quest’anno per via del COVID-19, dopo Roger Federer nel 2012. Conquista il suo 35mo “1000”, eguagliando il maiorchino, e il suo 80mo titolo in carriera. Nell’era Open ci sono riusciti solo Jimmy Connors (109), Federer (103), Ivan Lendl (94) e Nadal (85).
Djokovic perde due volte il servizio nel primo set contro il canadese, che in carriera ha perso quattro finali nei Masters 1000, tre contro di lui e una contro Nadal. Ma rimonta e conquista il 61mo titolo ATP sul duro.

Imbattuto quest’anno (23-0), Djokovic si conferma imbattibile contro i canadesi, che ha sconfitto 25 volte su 25. Raonic allunga due tradizioni negative. Lui non ha mai vinto contro un numero 1 del mondo (0-9), un giocatore non compreso nelle teste di serie non ha mai vinto il titolo in questo torneo nell’era Open (0-12). “Non ho giocato evidentemente bene nel primo set” ha detto Djokovic che con un doppio fallo ha aiutato Raonic a prendere due break di vantaggio. “Giocare contro Milos non è mia facile. Ha un gran servizio, tra i migliori nel circuito, ti mette tanta pressione e poi cerca tanto il vincente da dietro”.

Novak Djokovic è imbattuto nel 2020
Nel secondo, Djokovic riesce a far sì che si giochi più alle sue condizioni, a far correre di più il canadese che sembra prendere un vantaggio potenzialmente decisivo salendo 2-0 nel terzo. Raonic aveva il servizio due volte in tutto il torneo prima della finale, ma subisce due break di fila. Il canadese manca l’ultima chance per rientrare, dritto in rete sulla palla break del possibile 5-5. La differenza fra il campione destinato a diventare il secondo con più settimane da numero 1 e un ex numero 3 del mondo si vede, si sente, si tocca. (271)

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