CINCINNATI : Maria Sakkari annulla Serena Williams

(Foto Patrick Boren)
da www.supertennis.tv

Maria Sakkari ferma Serena Williams. Naomi Osaka liquida in due set Dayana Yastremska, la più giovane rimasta in tabellone, e conquista un posto nei quarti del Western & Souther Open. Vika batte Cornet per la settima volta.

Nella notte italiana, a New York cade Serena Williams. Nei quarti del Western & Southern Open (WTA Premier 5 con un montepremi di 2.250.829 dollari) va Maria Sakkari, che rimonta un set e un break di svantaggio e conferma il piazzamento di un anno fa nel torneo. Tra la greca e la terza semifinale in un Premier 5 c’è la numero 1 britannica Johanna Konta.

Il primo confronto tra Naomi Osaka a Dayana Yastremska, la più giovane rimasta in tabellone, delude un po’ le attese anche perché l’ucraina sfoggia un tutore al ginocchio destro e non si muove bene come il suo solito. Nel suo terzo quarto di finale stagionale, l’ex numero 1 del mondo incontrerà Anett Kontaveit.

Al Western & Southern Open torna protagonista anche Vika Azarenka che questo torneo lo ha già vinto nel 2013. Dopo la settima vittoria su sette contro Alizé Cornet, la aspetta Ons Jabeur. Jessica Pegula ferma Aryna Sabalenka e sfiderà Elise Mertens per un posto in semifinale. I quarti in diretta su SuperTennis dalle 17.
Sakkari batte Serena

Serena Williams ha vinto a Cincinnati due volte di fila, nel 2014 e nel 2015. A New York, sede eccezionale del torneo ospitato in Ohio dal 1899, si ferma negli ottavi. Serve anche per il match sul 5-3 nel secondo set ma non basta. Maria Sakkari, testa di serie numero 13, vince 57 76(61) e cancella le speranze di Serena, campionessa più agée nella storia del torneo di centrare il suo terzo titolo.

La greca, che ha iniziato la stagione raggiungendo per la prima volta la seconda settimana in uno Slam, all’Australian Open, ha completato la seconda vittoria contro una top-10 del 2020 dopo aver battuto Belinda Bencic a San Pietroburgo. Prima di questa sfida, aveva incontrato Serena solo in Hopman Cup nel 2019, perdendo in due set. A New York, ha chiuso con 27 vincenti a 25, 15 errori in meno (43 contro 58) contro l’ex numero 1 del mondo che le ha concesso 19 palle break.

Sakkari insegue la terza semifinale in un Premier 5. Per raggiungerla, dovrà superare Johanna Konta che ha sconfitto 64 62 Vera Zvonareva. La britannica ha eguagliato il suo miglior piazzamento nel torneo, i quarti del 2017 mantenendo in tre partite una media di punti vinti con la prima superiore all’80%.

Naomi Osaka, al primo torneo WTA dopo l’Australian Open, replica i quarti di dodici mesi fa al Western & Southern Open grazie al 63 61 rifilato a Dayana Yastremska, che ha assunto Sascha Bajin, ex coach di Osaka. Troppo severo il punteggio per la 20enne ucraina, almeno per quanto visto nel primo set. Dayana, che di recente ha inciso il suo secondo singolo come cantante, ha già vinto tre titoli WTA: a Hong Kong nel 2018, a 18 anni, l’anno scorso a Strasburgo e Hua Hin, rimontando da 2-5 nel set decisivo guidata da una motivazione superiore. Portare il trofeo a sua madre che era in ospedale e non vedeva dall’occhio sinistro. “Voglio migliorare in campo e fuori” ha detto in un’intervista alla WTA.

“Voglio essere più disciplinata, entrare in top 20 e vincere uno Slam. Ma il mio sogno è di essere una persona felice”. Grandi propositi quelli di Yastremska che però almeno stavolta sono andati a cozzare contro la determinazione di una Osaka molto convincente. La nippo-americana mercoledì si giocherà l’ingresso nella sua seconda semifinale del 2020 dopo il WTA Brisbane con Anett Kontaveit, finalista a Palermo, che ha superato 63 63 Marie Bouzkova, forte dell’82% di punti vinti con la prima di servizio, sopra la sua media stagionale. L’estone, testa di serie numero 12, ha centrato così il ventesimo quarto di finale WTA in carriera, il quarto del 2020. Osaka ha vinto tutti i tre precedenti confronti diretti, perdendo solo un set nella semifinale di un ITF a Surbiton, sull’erba, nel 2015. Nel circuito maggiore, l’ha sconfitta a Tokyo nel 2016 e Dubai nel 2018, sempre sul duro.

Prosegue la corsa anche di Vika Azarenka, a cui il completo rosa che ha dichiarato di apprezzare evidentemente porta bene. Ha iniziato il suo percorso con le prime due vittorie del 2020 contro due avversarie che non aveva mai sconfitto in carriera, Donna Vekic e Caroline Garcia. Negli ottavi ha superato per 64 75 un’altra francese, Alizé Cornet, che aveva eliminato la testa di serie numero 2 Sofia Kenin, firmando il settimo successo in altrettanti confronti.

Cornet ha raccontato all’Equipe quanto le stia facendo bene la collaborazione con Sandra Zaniewska, ex tennista e giovane coach con la tendenza a scavare in profondità che ha raccontato il suo percorso in un libro, “Sans compromis” (Senza compromessi). Il tennis, ha detto, è il prolungamento della vita. E a 30 anni, Cornet aveva probabilmente bisogno di questo. “E’ una questione mentale, più che di dritto e rovescio” ha detto. Ma contro Vika non è bastato. La 31enne di Minsk attende ora Ons Jabeur che non ha concesso chances di break a Christina McHale, dominata 63 60.

La tunisina, numero 39 del mondo,centra così i quarti di finale per la quarta volta in sette tornei nel 2020 dopo Doha, Lexingon e gli storici all’Australian Open, i primi raggiunti da una tennista araba nella storia del gioco. Ne aveva giocati appena due in tutto il 2019, a Eastbourne e Tianjin, fermandosi in entrambi i casi in semifinale.
Mertens sfida Pegula

Nella parte alta del tabellone la belga Elise Mertens ha dominato 62 63 Veronika Kudermetova, continuando una tradizione positiva che risale al 2012, quando ha vinto i primi due confronti da junior. La belga, finalista a Praga prima di partire per la stagione sul duro in USA, aveva vinto anche l’ultimo precedente confronto diretto, negli ottavi di un torneo ITF a Mosca nel 2016.

Mertens, che ha chiuso il match senza perdere il servizio, troverà nei quarti Jessica Pegula, che ha approfittato di una giornata storta di Aryna Sabalenka, quinta favorita del seeding: la statunitense ha chiuso 62 26 63 dopo poco più di due ore di partita. (486)

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