AUS OPEN : Chung elimina Djokovic

da www.federtennis.it

(Foto Brigitte Grassotti)

CHUNG STOPPA DJOKOVIC IN TRE SET – Chi invece dovrà aspettare per ritornare agli standard che lo avevano reso imbattibile o quasi è Novak Djokovic, sei volte vincitore del primo Major stagionale, record di affermazioni che condivide con Roy Emerson. Il 30enne di Belgrado, numero 14 Atp dopo lo stop di sei mesi per l’infortunio al gomito destro (era assente dal circuito da Wimbledon), ha trovato semaforo rosso di fronte al sud-coreano Hyeon Chung, numero 58 del ranking mondiale, il più giovane tra i tennisti rimasti in gara. Dopo aver mandato in frantumi i sogni di gloria di Sascha Zverev, suo primo successo in carriera su un top-10, il 21enne “soldatino” asiatico ha alzato il suo muro di gomma anche con uno dei Fab Four, che due anni fa lo aveva dominato in tre set al primo turno di questo torneo: 76(4) 75 76(3) lo score, dopo tre ore e 20 minuti, per estromettere uno dei modelli a cui sicuramente si è ispirato il primo coreano nella storia ad arrivare fino ai quarti in uno Slam. Insomma, come si poteva prevedere, la prima edizione delle Next Gen ATP Finals a Milano hanno lanciato in orbita una futura stella del firmamento tennistico. Che non sarà un fenomeno in quanto a talento ma come solidità fisica e mentale ha pochi rivali. Dopo una partenza al rallentatore (sotto 4-0 molto rapidamente) il serbo ha pian piano ritrovato profondità di colpi recuperando lo svantaggio e riagganciando l’avversario sul 5-5 dopo aver fronteggiato due chance per il 5-1. Però lo sprint ha premiato il ragazzo con gli occhiali bianchi (pesante il 7° doppio fallo di un Nole poco sicuro al servizio, probabilmente anche per via del guaio al gomito), che dopo un’ora e 8 minuti ha intascato la prima frazione e sullo slancio, dopo aver salvato cinque palle break in avvio, ha subito allungato anche nella seconda (4-1), mentre Nole ha dovuto chiedere l’intervento del fisioterapista per farsi trattare il gomito destro. Il tentativo di rimonta di Djokovic, comunque generoso sotto gli occhi di Andre Agassi e Radek Stepanek, è stato inutile perché Chung ha fatto suo anche il secondo set (75). E sul 3-3 nel terzo, dopo aver recuperato dall’1-3, il serbo ha combinato un pasticcio sotto rete mandando in corridoio una comoda volée che valeva il break. Avrà anche pensato di disputare una sorta di partita allo specchio, Nole, per le caratteristiche di chi aveva dall’altra parte della rete, ma di quasi dieci anni più giovane e con tanta voglia di scalare l’Olimpo della racchetta. Imperturbabile e determinato in campo, così da recuperare sul suo servizio da 0-30 sia sul 4 pari che sul 5-5 dopo aver mancato un’opportunità per il 5-3. E nel tie-break è sembrato una molla, rispondendo a tutte le spallate di Djokovic, tanto da meritarsi la standing ovation della Rod Laver Arena.

“When I was young I just tried to copy Novak (Djokovic) because he was my idol.”

– Hyeon #Chung #AusOpen pic.twitter.com/zeyAjA6Rx0
— #AusOpen (@AustralianOpen) 22 gennaio 2018

NOLE: “IL MIO AVVERSARIO UN MURO, HA MERITATO DI VINCERE” – “Chung è stato stupefacente, la sua performance è stata incredibile. E’ stato il migliore in campo e ha meritato di vincere”, il tributo di Djokovic al suo giustiziere. “Ogni volta che si è trovato nei guai, ha tirato fuori colpi incredibili. Da fondo campo era come un muro. E’ stato impressionante e gli auguro il meglio” – dice il serbo, tornato in campo a Melbourne dopo un lungo stop per il problema al gomito destro – “La mia condizione non è eccezionale. Alla fine del primo set ho iniziato a sentire più dolore al gomito e ho dovuto fare i conti con questo fino alla fine della partita”. Per l’ex numero 1 del mondo è in ogni caso importante essere riuscito a tornare in campo: “Non sapevo nemmeno se avrei giocato o meno. Ho giocato quattro partite qui ed è stato un buon torneo. E’ chiaro che uscire agli ottavi è una delusione, ma tant’è. Devo accettarlo, questa è la realtà. E’ frustrante quando dopo così tanto tempo non sei ancora guarito del tutto. Ma stasera non voglio parlare del mio infortunio per non togliere niente alla vittoria di Chung”. Il sudcoreano è cresciuto con il mito di Djokovic: “Giochiamo in modo molto simile” – riconosce Nole -. “Può assolutamente diventare un top ten, poi quanto lontano potrà arrivare dipende solo da lui. Lo rispetto molto perché è un grande lavoratore e un bravo ragazzo che prende molto sul serio la sua carriera e il suo rendimento. Sono certo che otterrà dei buoni risultati in futuro”. (525)

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