Thomas Fabbiano entra nella top-100

da www.federtennis.it

Dal titolo in doppio juniores  nel 2007 alRoland Garros alla top-100 a 26 anni.

 

Si è tolto una bella soddisfazione Thomas Fabbiano. Nel ranking Atp pubblicato lo scorso 4 aprile il 26enne di San Giorgio Ionico ha sfondato il muro dei top-100, lui che esattamente dodici mesi fa era classificato al numero 246. Un bel salto in avanti per il ragazzo pugliese, ed è solo l’inizio. Proprio in questa stagione Fabbiano ha dimostrato di poter competere con successo nel circuito maggiore: a Chennai ha raggiunto i quarti superando Muller (poi stoppato da Paire) partendo dalle qualificazioni; a Dubai gli ottavi (sempre dalle quali) battendo Leonardo Mayer, classificato un centinaio di posizioni più avanti, prima di cedere a Berdych. Inoltre ha vinto il challenger di Zhuhai (secondo titolo in carriera dopo Recanati 2013) ed ha fatto semifinale a Shenzen ed a Raanana. E siccome 193 dei 583 punti in classifica mondiale li ha conquistati in tornei Atp non è azzardato puntare ancora più in alto. Thomas ha una grande qualità: non sa cosa sia la pigrizia. E poi è uno che riflette prima di parlare e che sa molto bene quello che vuole.

 

– Ti aspettavi un miglioramento così grande negli ultimi 12 mesi e soprattutto di conquistare un posto nei top 100?

“Sono fiero dei risultati che ho ottenuto: sono un top 100 e mi godo questo momento. Ogni punto che ho guadagnato è strameritato, frutto di tanto sudore e sacrifici. Purtroppo lunedì prossimo usciranno dei punti e perderò qualche posizione scivolando fuori dai primi cento, ma spero sia solo un fatto momentaneo. Nelle ultime settimane tra la trasferta in Cina e poi in Israele ho dato davvero tanto e forse a Napoli ho pagato un po’ di stanchezza. (battuto all’esordio 75 al terzo da Ignatik, ndr) Questo vuol dire che al Roland Garros dovrò ancora giocare le qualificazioni ma non importa”.

 

– Una volta hai detto che il tuo obiettivo è giocare i major …

“Chi gioca a tennis lo fa per arrivare a giocare nei tabelloni dello Slam. E’ il massimo. Superare le qualificazioni in uno di questi tornei è quasi più difficile che vincere un match nel tabellone principale. Tutti danno qualcosa in più perché tutti vogliono riuscirci. Ora il mio prossimo obiettivo è riuscire a giocare Wimbledon senza passare attraverso le quali e per farlo devo restare nei 100″.

 

– C’è stato un momento in cui qualcosa è cambiato?

No, semplicemente gli anni passati a lavorare in campo hanno cominciato a dare i loro frutti così come l’aver potenziato la parte fisica. Ho migliorato il diritto, un colpo che ora mi porta tanti punti e che spesso lascia fermi gli avversari”.

 

– Con la tua ottima carriera da junior il traguardo dei top 100 qualche anno fa sembrava quasi scontato, invece ci sono state stagioni complicate, momenti difficili …

E’ proprio per superare questi momenti che l’allenatore giusto conta moltissimo: io lavoro da qualche anno con Fabio Gorietti alla Tennis Training School di Villa Candida, a Foligno. Un exploit può capitare a tutti ma il coach bravo è quello che quando hai il morale sotto terra riesce a farti tornare sereno per continuare ad allenarti al meglio”.

 

– Com’è stato affrontare Berdych a Dubai?

“Bello e brutto allo stesso tempo. Più ancora dei colpi, senti tutto il peso della personalità di uno che non è top ten per caso o da un giorno. E questo fa una differenza enorme. Affrontare questo tipo di match ti fa anche capire l’importanza del tuo team ed io sono fortunato ad avere intorno persone che sanno come consigliarmi”.

 

– Lo scorso anno è toccato a Cecchinato ed al tuo amico Luca Vanni, ora a te. Chi pensi che possa essere il prossimo italiano ad entrare nei top cento?

“Ce ne sono diversi. Me ne vengono in mente quattro, ognuno con le qualità giuste per riuscire: Matteo Donati, Gianluca Mager, Lorenzo Sonego e Gianluigi Quinzi”.

 

– Chi era il tuo idolo da bambino?

Mi piacevano Marat Safin ed Andre Agassi. Il primo più come personaggio, il secondo per il tipo di gioco”.

 

– Sogno nel cassetto?

“Giocare sul centrale di Wimbledon contro il numero uno del mondo, vincere un punto incredibile e meritare la standing ovation del pubblico … non chiedo altro!”. (777)

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