TENNIS SCOMMESSE : La BBC rilancia sulle partite truccate

Angelo Mancuso per www.federtennis.it

Nel giorno in cui sono iniziati gli Australian Open ecco l’ombra delle scommesse che si allunga sul tennis e in particolare sul circuito Atp. Secondo quanto riportato dalla BBC e dal sito web Buzzfeed News investigatori privati della Tennis Intergrity Unit avrebbe fornito le prove per incriminare un gruppo di tennisti del passato ma anche in attività per aver truccato match. In pratica l’accusa ad ATP e Tennis Intergrity Unit è di non aver fatto tutto il possibile per combattere il fenomeno delle scommesse nel tennis pur avendo in mano le carte per farlo.

Sempre secondo la BBC non si parla di partite di tornei minori, ma sarebbero coinvolti 16 tennisti che hanno raggiunto la top 50 e tra loro ci sarebbero addirittura dei vincitori e finalisti di Slam, senza però specificare se si tratta di singolare o doppio. Alcune della partite sotto accusa, tre per la precisione, si sarebbero giocate al Roland Garros e a Wimbledon e otto dei giocatori sospettati sarebbero in tabellone a Melbourne.

La BBC ha annunciato ulteriori rivelazioni al programma radiofonico “File On 4” in onda martedì, ma al momento non è stato rivelato alcun nome dei presunti colpevoli e sia l’ATP attraverso il presidente esecutivo Chris Kermode, sia la Tennis Intergrity Unit con il suo direttore Nigel Willerton, hanno respinto ogni illazione durante una conferenza stampa organizzata in mattinata dichiarando che ATP e TIU non hanno mai ignorato e nascosto le prove di partite truccate sottolineando che nelle indagini sono necessarie le prove e non semplici informazioni o sospetti. Sia ATP che TIU hanno inoltre spiegato che BBC e BuzzFeed si riferiscono a incontri di circa 10 anni fa. La stessa Tennis Integrity Unit ha introdotto un nuovo codice contro la corruzione nel 2009, ma il nuovo regolamento rendeva impossibile perseguire i reati compiuti prima di quella data. Il risultato è stato che nessuna nuova indagine è stata aperta sui fatti precedenti al 2009.

Secondo l’associazione dei giocatori, il discorso dei match truccati è seguito con grande scrupolo e senza alcuna tolleranza, come confermano le veementi parole di Kermode: “Tutti noi nel tennis siamo impegnati a stroncare ogni forma di condotta corrotta o sleale – ha detto il presidente dell’ATP – siamo molto vigili e la tolleranza è zero, prova ne sia che tutti i giocatori professionisti e il personale di supporto sono soggetti al programma anticorruzione e che le indagini della Tennis Integrity Unit hanno portato sinora a 18 condanne, di cui 6 con divieto a vita di tornare in campo”.

Sul caso è intervenuto anche Craig Tiley, direttore degli Australian Open, con una nota ufficiale diramata nel pomeriggio. “Abbiamo costruito una reputazione internazionale per l’integrità del torneo e dei sistemi anticorruzione che utilizziamo – si legge nel comunicato – in collaborazione con gli organismi del tennis mondiale abbiamo sviluppato politiche di spicco nell’antidoping, nell’anticorruzione e nella sicurezza. Gli Australian Open non tollereranno eventuali deviazioni dai nostri valori e regole a tutti i livelli”. Quindi ha aggiunto: “Certo la tempistica utilizzata dagli organi di informazione per questa storia è tutt’altro che ideale per il nostro evento. Ma l’importante è che noi siamo vigili nello stroncare ogni forma di corruzione nel tennis. E’ per questo che, molti anni fa, Tennis Australia, ha spinto molto per avere una risposta da tutto lo sport rispetto a questo problema. La lotta ad ogni forma di corruzione richiede una continua attenzione e prevenzione”.

Ovviamente la questione scommesse è diventato l’argomento del giorno. Tante domande anche per Djokovic, dopo l’esordio positivo del numero uno. “Uno scandalo che getta ombre su tutti? Io non la penso così – ha detto il serbo – ho sentito parlare di tutta questa storia e ho letto di casi risalenti a 10 anni fa. Naturalmente non c’è e non ci deve essere spazio per partite truccate o corruzione nel nostro sport. Stiamo cercando di mantenerlo il più pulito possibile. Però voglio sottolineare non c’è alcuna prova reale o evidenza di giocatori in attività coinvolti. Finché è così si tratta solo di speculazioni”. (767)

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