WTA WUHAN : Il titola a Petra Kvitova

Da www.federtennis.it

Quando è in condizione Petra Kvitova è “ingiocabile”. E nemmeno caldo e umidità micidiali riescono ad impensierirla. La ceca ne ha offerto una prova più che convincente contro Eugenie Bouchard nella finale del “2014 Dongfeng Motor Wuhan Open”, nuovo evento WTA di categoria Premier (ben 2.440.070 dollari di montepremi) che si è concluso sui campi in cemento di Wuhan, città natale di Li Na, la campionessa cinese che ha appeso la racchetta al fatidico chiodo proprio alla vigilia del torneo. Petra si è imposta per 63 64, in un’ora e venti minuti di partita, confermando il risultato di quella che era stata anche l’ultima finale di Wimbledon, dove la 24enne mancina di Bilovec aveva conquistato contro la canadese il suo secondo trofeo londinese dopo quello vinto nel 2011. Per lei si tratta del 14esimo trofeo vinto in carriera su 18 finali disputate, il terzo in questa stagione (in altrettante finali) che lìha vista tornare grandissima protagonista. Grazie al successo sul cemento cinese la ceca è matematicamente sicura della partecipazione al Masters Wta di Singapore (Serena, Halep e Sharapova le altre giocatrici già qualificate) .   I NUMERI DI PETRA – Match mai in discussione con Petra subito avanti 3-0 e primo set controllato con sicurezza fino al 63. Break in apertura anche nella seconda frazione, poi bissato al settimo game e chiusura per 64. Grandi i numeri della ceca: un solo ace ma percentuali micidiali al servizio tanto con la prima che con la seconda (66% e 65%) e ben 7 palle break su 8 salvate. Per non parlare di una risposta che le ha permesso di strappare tre volte il servizio alla canadese. Petra ha un po’ allentato la concentrazione – giusto per non smentirsi – sul 5-2 del secondo set: dopo due game di fila della Bouchard, sul 5-4, ha pure chiamato in campo il suo coach David Kotyza giusto per farsi rassicurare un po’. Poi però ha chiuso con autorità. “Tra me e “Genie” sono sempre delle belle partite”, ha detto la Kvitova che ha battuto la canadese tre volte su tre senza mai concedere un set. “E’ stato il primo torneo qui a Wuhan ma è stata davvero una gran settimana”.   LA DELUSIONE DI “GENIE” – La Bouchard le ha provate proprio tutte. E’ riuscita ad allungare un pochino la partita salvando un match-point nell’ottavo gioco del secondo set e strappando finalmente la battuta alla ceca. Ma non ha potuto fare molto altro. “Ho cercato di giocare il mio tennis migliore ma non è bastato. Lei mi ha battuto in due finali quest’anno: devo proprio cercare un modo per fermarla in futuro”, ha commentato la canadese. Ad ogni modo a Wuhan la 20enne Eugenie, una delle più belle novità (in tutti i sensi…) del circuito nel 2014, sembra tornata quella dei primi 6-7 mesi dell’anno, quando era stata capace di infilare le semifinali agli Australian Open e al Roland Garros e la finale a Wimbledon entrando di prepotenza tra le top ten (al momento è numero 9). Proprio dopo la finale sull’erba londinese, la ventenne canadese si era come bloccata: deludente la sua stagione sul cemento americano, culminata con l’eliminazione negli ottavi agli Us Open per mano della russa Makarova. “Genie”, come la chiamano i suoi tanti fan, si è risvegliata in Cina dove ha giocato la sua terza finale in carriera (ha vinto un titolo a Norimberga quest’anno).   CHE SIA LA VOLTA BUONA? – La regina mancata, almeno per ora. Dopo la vittoria a Wimbledon nel 2011 Petra Kvitova sembrava la più seria pretendente al trono mondiale. Ed invece nelle due stagioni successive aveva dovuto riproporzionare non poco le sue ambizioni. Il 2014 non era certo cominciato nel modo migliore per lei: emblematica la sconfitta all’esordio degli Aus Open contro la modesta tailandese Kumkhum. Poi però da metà stagione in avanti, archiviata la love-story con il connazionale Radek Stepanek, la spilungona di Bilovec ha cambiato marcia ed ha vinto tre finali su tre – Wimbledon, New Haven e Wuhan – lei che proprio nei match-clou ha un ottimo record (si è aggiudicata 14 finali su 18). E così Petra si ritrova ad un passo dalla conferma del suo best ranking, numero 2, datato ottobre 2011, ottenuto dopo la vittoria al Master Wta di quell’anno (unica tennista insieme a Serena e Sharapova ad aver fatto centro al primo tentativo). Talento mancino, dotata di un servizio devastante e preciso (decisamente ritrovato), di un dritto micidiale e anche di una certa sensibilità nei colpi a rete, la Kvitova è in grado di vincere su tutte le superfici: il tasto dolente è rappresentato dai suoi spaventosi alti e bassi di concentrazione. Se riuscirà a mantenere una certa continuità – evitando sconfitte come quella rimediata ad esempio dalla serba Aleksandra Krunic al terzo turno degli Us Open – potrà essere una seria pretendente al trono di Serena. Sperando per lei che questa sia la volta buona. (960)

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