Indian Wells : Le lacrime di Victoria Azarenka

Andrea Sereni per corriere.it

Indian Wells – «Mi dispiace, mi dispiace tanto», dice piangendo Victoria Azarenka al giudice di sedia che prova a consolarla. Si è fermata, l’ex tennista numero uno al mondo, mentre era al servizio nella partita contro la russa Rybakina, terzo turno di Indian Wells. In lacrime —come pochi giorni fa Osaka, anche se per motivi diversi—, il respiro affannato, schiacciata dal peso della guerra in Ucraina, che tra le altre cose la obbliga, in quanto atleta bielorussa, a competere senza bandiera. Non rappresenta il suo Paese affiancato alla Russia, non ha paura di esporre il suo pensiero. Lo ha fatto dopo il match d’esordio nel Masters 1000 californiano (quello vinto, contro l’australiana Sharma): «La violenza non è mai giustificata e non sarà mai nei miei occhi».
Non era tranquilla, evidentemente già prima della partita con Rybakina. Perde il primo set 6-3, nel secondo è al servizio sul 2-2 quando si blocca. Sembra spossata, respira a fatica. Fa rimbalzare la pallina, prova a concentrarsi, poi con un braccio si copre il viso. Non riesce a giocare. Si gira, chiede nuove palline, ma intanto piange. Il pubblico se ne accorge, parte un applauso, fanno il tifo per lei. In quel momento Azarenka scoppia, si lascia andare, sfoga un malessere che fatica a trattenere. Non si nasconde più, si piega su se stessa.
Prova a rialzarsi, è ferma ma le manca il fiato. Piange, l’arbitro le chiede (dopo un abbondante minuto): «Victoria hai bisogno di aiuto?», lei neanche risponde. Rybakina fa presente che sì, c’è bisogno che qualcuno vada dall’avversaria. Così il giudice di sedia le si avvicina, le dice che può chiamare il fisioterapista. No, non è un problema fisico. «Mi dispiace, davvero», si giustifica Vika, singhiozzando. Trova la forza di riprendere a giocare, perde il secondo set per 6-4 e con esso la partita. Lei che ad Indian Wells lo scorso anno era arrivata in finale, stavolta esce ai sedicesimi. Dopo la partita si è cancellata dai social, eliminati i profili (di solito molto attivi) Twitter e Instagram. Ha scelto di isolarsi, prendersi del tempo. Incerta la sua presenza nel 1000 di Miami. «Una cosa che manca nel mondo è la compassione reciproca, l’empatia —aveva detto domenica—. Spero che le persone inizino a metterla in atto perché prendersi cura degli altri è la cosa più importante. La vita è fatta di questo. Le fondamenta dell’umanità non dovrebbero essere perse in nessun conflitto. La violenza non è mai giustificata e non sarà mai nei miei occhi». (790)

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