Roland Garros : In giro per il nuovo stadio

(Foto Patrick Boren)

PARIGI – Sabato di attesa, deducato agli allenamenti, alle esibizioni, con il pubblico composta soprattutto da giovani con libero ingresso su tutti i campi. Quale migliore occasione per dare un occhiata al nuovo complesso, completamente rimodernato, pensando anche alle Olimpiadi del 2024. Prima di tutto il nuovo centrale intitolato al compianto presidente della Federazione Francese Philippe Chatrier.

Quello che colpisce subito è il colore delle poltroncine tutte di legno chiaro e le curve (prima c’erano degli angoli aperti) che danno alle tribune l’aspetto di una arena. Nel 2020 ci sarà anche il tetto, allineando cosi’ Parigi alle altre tre prove dello Slam tutte provviste di copertura.

A fianco del Centrale troviamo il mitico n°1

, piccolo circolare come una plaza de toros, che sarà demolito alla fine del torneo per lasciare spazio ad una grande piazza con intorno ristoranti e negozi, un po’ sullo stile degli US Open. Sul muro di cinta i nomi inscritti dei vincitori del singolare maschile e femminile dello Slam parigino. Quattro le vittorie italiane, due di Nicola Pietrangeli 1959/60,

Adriano Panatta nel 1976 e

Francesca Schiavone nel 2010.


Al posto nel numero uno è già pronto nelle Serre d’Auteil il court dedicato a Simonne Mathieu

giocatrice degli anni 30, arrivata al numero 3 del mondo (secondo le classifiche dell’epoca). Per arrivarci una mini passeggiata nel verde con a fianco gli edifici storici,

per arrivare al nuovo campo circondato da dei corridoi di vetro

che racchiudono piante verdi provenienti da tutti e quattro i continenti. Un gioiello da cinquemila posti con una visibilità che non farà rimpiangere quella del n°1.

Globalmente quindi grandi miglioramenti con più spazio per il pubblico e campi con tribune fisse e posti a sedere comodi, ed una nuova strada interna di passaggio per evitare gli ingorghi di pubblico dei primi quattro giorni,(di solito più di 40.000 persone presenti).
Manco solo il tetto che arriverà per il prossimo anno, ma il Roland Garros è già pronto ad affrontare le sfide del tennis del futuro.

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