OLIMPIADI : Del Potro elimina Novak Djokovic

Per Il Corriere della Sera : Tommaso Pellizzari

(Foto Brigitte Grassotti)

Doveva essere l’anno del Grande Slam. Quello vero, però: Australian open, Roland Garros, Wimbledon e Flushing Meadows tutti in fila, come hanno fatto solo due uomini nella storia del tennis (Donald Budge e Rod Laver). A giugno, quando Novak Djokovic vinse l’open di Parigi (che voleva dire Career Grand Slam, 4 in fia ma non nell’anno solare), in molti cominciarono a pensare seriamente che ce l’avrebbe potuta fare. Tre mesi dopo, il numero uno del mondo non solo non ha vinto Wimbledon (dove non è riuscito a superare il terzo turno), ma si ritrova fuori dall’Olimpiade già dopo la gara d’esordio. A sbatterlo fuori (altro termine non c’è) è un giocatore che fino a oggi era rimasto nella storia per aver fatto male a un altro numero 1 del mondo:era il 2009 quando Juan Martin Del Potro ricoprì di pallate Roger Federer, portandosi a casa lo Us open, unico Grande Slam della sua carriera.

Non aveva ancora 21 anni, Juan Martin da Tandil, Argentina. E un grande, ma soprattutto potente, futuro davanti a sé. Ma se giochi il rovescio a due mani e in sei anni devi operarti quattro volte ai polsi (una al destro, tre al sinistro), non è facilissimo continuare a giocare a tennis. Del Potro non lo ha fatto del tutto negli ultimi due anni. È riapparso a febbraio, dalla posizione numero 1045 del ranking. Era il 141 quando è sceso in campo nell’arena olimpica, peraltro dopo essere rimasto 40 minuti rinchiuso in un ascensore del Villaggio olimpico.

Ma cosa volete che sia, dopo tutto quello che ha passato Juan Martin. E così, sorretto dal tifo feroce di centinaia di connazionali spuntati non si sa da dove, Del Potro ha battuto Djokovic 7-6 (2) – 7-6 (4) in 2 ore e 27 minuti. In fondo, com’era successo a Londra, 4 anni fa, nella finale terzo e quarto posto. Ma, a dire quante cose siano successe nel frattempo, la stretta di mano finale fra i due si trasforma in un abbraccio in cui uno piange di gioia. E l’altro, subito dopo, non riesce a trattenere le lacrime perché l’Olimpiade è l’Olimpiade, perché per Nole è un momentaccio e perché, quando esce dal campo, l’ovazione è di quelle che non si dimenticano.

Per completare poi il quadro della giornata storta per i favoriti da segnalare che nel doppio femminile sono state eliminate anche le sorelle Venus e Serena Williams dalle ceche Lucie Safarova e Barbara Strycova per due set a zero (6-3, 6-4). Rio non sorride ai campioni. (721)

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